Cosa offre
La Legge 215/92, “diretta a promuovere l’uguaglianza sostanziale e le pari opportunità per uomini e donne nell’attività economica e imprenditoriale.”, è diretta a:
- favorire la creazione e lo sviluppo dell’imprenditorialità femminile, anche in forma cooperativa;
- promuovere la formazione imprenditoriale e qualificare la professionalità delle donne imprenditrici;
- agevolare l’accesso al credito per le imprese a conduzione o a prevalente partecipazione femminile;
- favorire la qualificazione imprenditoriale e la gestione delle imprese familiari da parte delle donne;
- promuovere la presenza delle imprese a conduzione o a prevalente partecipazione femminile nei comparti più innovativi dei diversi settori produttivi.Il regolamento approvato dal Consiglio dei Ministri il 14 luglio 2000 ha semplificato i procedimenti burocratici previsti dal precedente regolamento attuativo della legge (Decreto Ministeriale 5 dicembre 1996, n. 706).
Territori di applicazione
Tutto il territorio nazionale.
Beneficiari
Il requisito essenziale è che le società siano “gestite prevalentemente da donne”. Inoltre, le imprese devono rientrare nella definizione comunitaria di piccola impresa, vale a dire avere un massimo di 50 dipendenti.
Nello specifico possono accedere ai benefici previsti dalla legge i seguenti soggetti:
- le società cooperative e le società di persone costituite in misura non inferiore al 60 per cento da donne, le società di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne, nonché le imprese individuali (di cui sia titolare una donna), che operino nei settori dell’industria, dell’artigianato, dell’agricoltura, del commercio, del turismo e dei servizi;
- le imprese, o i loro consorzi, le associazioni, gli enti, le società di promozione imprenditoriale anche a capitale misto pubblico e privato, i centri di formazione e gli ordini professionali che promuovono corsi di formazione imprenditoriale o servizi di consulenza e di assistenza tecnica e manageriale riservati per una quota non inferiore al 70 per cento a donne.
Il nuovo regolamento prevede che potranno accedere ai contributi anche le imprese nate prima del 1992.
Interventi previsti
La legge prevede:
- agevolazioni per la promozione di nuove imprenditorialità femminili nei settori dell’ agricoltura, artigianato, commercio, industria e turismo e per l’acquisizione di servizi reali;
- agevolazioni per i programmi regionali per i corsi di formazione imprenditoriale e per servizi di consulenza ed assistenza e contributi alle Regioni.
Le agevolazioni non possono essere cumulate con benefici previsti da altre leggi nazionali o regionali.
Il nuovo regolamento non prevede più prestiti a tasso agevolato e credito d’imposta. L’unica forma di agevolazione prevista è il contributo a fondo perduto. Inoltre le Regioni e le Province autonome partecipano alla gestione della legge. Potranno stanziare risorse proprie e definire propri programmi di sostegno e promozione dell’imprenditorialità femminile.
Iniziative ammissibili
Per la realizzazione delle iniziative di nuova imprenditorialità è concesso un contributo a fondo perduto nei limiti fissati dall’Unione Europea per:
- l’acquisto di impianti ed attrezzature per l’avvio o per l’acquisto di attività nei settori previsti, nonchè per i progetti aziendali connessi all’introduzione di qualificazione e di innovazione di prodotto, tecnologica od organizzativa;
- l’acquisizione di servizi destinati all’aumento della produttività, all’innovazione organizzativa, al trasferimento delle tecnologie, alla ricerca di nuovi mercati per il collocamento di nuovi prodotti, all’acquisizione di nuove tecniche di produzione, di gestione e di commercializzazione, nonchè, per lo sviluppo di sistemi di qualità.
Una novità introdotta dal nuovo regolamento riguarda l’ammissibilità ai contributi delle spese relative alle opere murarie ed alla progettazione.
Procedure
Non viene più richiesta la perizia giurata di un esperto sulla fattibilità del progetto, bensì la redazione di un progetto d’impresa (business plan).
Le domande possono essere presentate esclusivamente tramite raccomandata con avviso di ricevimento, durante il periodo di apertura dei bandi i cui termini vengono fissati di volta in volta con apposito decreto ministeriale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il modulo per la presentazione delle domande è scaricabile dalla sezione modulistica del sito www.minindustria.it
Le domande vanno inviate alla Regione Molise – Assessorato alle Attività Produttive,
che provvederà ad inviare successivamente l’elenco delle domande pervenute al Ministero.
Il regolamento introduce tempi certi e brevi per la presentazione della domanda e la concessione dei contributi: non oltre i sei mesi contro i 12 necessari attualmente.
Riferimenti Normativi
- Legge 25 febbraio 1992, n. 215 “Azioni positive per l’imprenditoria femminile” pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 56 del 7.3.1992
- Decreto del Presidente della Repubblica 28 luglio 2000, n.314 “Regolamento per la semplificazione del procedimento recante la disciplina del procedimento relativo agli interventi a favore dell’imprenditoria femminile (n. 54, all.1 della legge n. 59/1997) pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 256 del 2.11.2000
- Circolare del Ministero dell’Industria n. 1138443 del 2 febbraio 2001 “Circolare esplicativa sulle modalità e procedure per la concessione ed erogazione delle agevolazioni a favore dell’imprenditoria femminile previste dal DPR n, 314 del 28 luglio 2000” pubblicata sul suppl.ordinario n. 39 della Gazzetta Ufficiale del 1 marzo 2001 n.50
A chi rivolgersi:
Regione Molise – Assessorato alle attività produttive
Via Roma 84 – 86100 Campobasso